N. 19 Dicembre 2011 - Gennaio 2012

 

 

 


 

Fausto Bertinotti presenta il n.19 di Alternative per il socialismo

 

 

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L’EDITORIALE

“NOI SIAMO IL 99%”, LE RISORSE DEL MOVIMENTO
Quella che abbiamo chiamato, con una formula volutamente mal definita, l’aria della rivolta continua a segnare la fase. In Italia il movimento non è stato bloccato neppure da un’esplosione di violenza che avrebbe potuto devastarlo. Il suo primo fattore propulsivo consiste nell’essere un fenomeno mondiale, crescentemente mondiale. I moti, infatti, si sono propagati con una rapidità che ha detto quanto il contagio fosse iscritto nelle cose. Il suo prevalente sta nella popolazione della rivolta, in quella generazione precaria che costituisce l’arcipelago del nuovo mondo del lavoro che si snoda dai lavoratori della conoscenza e delle esperienze di autogoverno fino alla moderna schiavitù dei negati, dei senza diritti. La costituzione di una coalizione che abbia queste fondamenta nella sua politicizzazione non è affatto impossibile. In essa riposa, essenzialmente, la possibilità di rompere il “recinto”.
FAUSTO BERTINOTTI

 

TEMI

 

COSA SI MUOVE DENTRO IL RECINTO 

L’UNIONE EUROPEA, LA CRISI E LA FUGA DALLA DEMOCRAZIA
L’Ue, per gestire la crisi, ha concentrato il potere nel Consiglio europeo e nella Bce e nelle due nuove istituzioni, l’Euro Summit e il suo presidente, che oggi coincide con quello del Consiglio europeo, Herman van Rompuy. Sono questi i ‘giudici di ultima istanza’ che dettano misure di bilancio e di politica economica, controllandone anche l’esecuzione.
FRANCO RUSSO

 

LA SOLUZIONE TECNOCRATICA E IL PERICOLO ESTREMO
L’Europa è nel pieno di una crisi economica, sociale, politica e democratica. Una situazione di pericolo estremo perché il sistema regolatore del conflitto di larga parte del ’900 non funziona più né sul lato politico-istituzionale né su quello sociale. Bisogna costruire una nuova soggettività politica che sia espressione diretta della costruzione paziente di un nuovo blocco sociale.
FRANCESCO GARIBALDO

 

LA RIVOLUZIONE CONSERVATRICE E IL MODELLO NEOTRASFORMISTICO
Attraverso la grande fabbrica dell’obbedienza si sta producendo un’ideologia, secondo la quale il mercato e la finanza sarebbero entrati nel destino dell’umanità. La stessa democrazia è sottoposta a tensioni che ne mutano gli elementi essenziali e nel “recinto” si cova, secondo le coordinate della globalizzazione neoliberista, il modello neotrasformistico.
GIACOMO SCHETTINI

 

CONFINDUSTRIA E VATICANO ALLA RICERCA DI NUOVE RELAZIONI
Le similitudini fra il mondo degli imprenditori e quello delle gerarchie ecclesiastiche con la fine del berlusconismo sono molte. Anche per loro e per i loro interessi in questi anni molto è andato distrutto e molto è da ricostruire: innanzitutto alleanze, relazioni ed egemonia. Una rete sociale e culturale che faccia propri e porti nella politica interessi e valori non negoziabili.
RITANNA ARMENI

 

DIRITTI E DEMOCRAZIA COME VINCOLI PER L’ECONOMIA
Il tema della messa in campo (qui e ora) della difesa e di nuove conquiste sul terreno dei diritti e degli spazi di agibilità assume oggi un valore decisivo. Sono questi i fattori in grado di aprire a un nuovo protagonismo di massa che possa esprimersi su basi democratiche e con risposte innovative alla stessa crisi della rappresentanza e della politica.
TIZIANO RINALDINI

 

L’ARGOMENTO

 

LA RICONQUISTA DI SPAZI DI AUTONOMIA

IL 15 OTTOBRE, IL FILO ROSSO DI UN SOGGETTO MULTIFORME
La violenza non ha cancellato la prima immagine. Quella che ha colpito tutti al cuore. Un’immagine che arriva da lontano, da un decennio di lotte e di movimento, un’immagine che va verso il futuro. E’ la fotografia di centinaia di migliaia di persone che si sono incontrate e riconosciute con una radicalità che non si vedeva da tanto. Una radicalità ancora più forte di Genova.
ANGELA AZZARO E LINDA SANTILLI

 

IL 15 OTTOBRE, GLI SPAZI PUBBLICI E UNA NUOVA CULTURA POLITICA
Dopo il 15 ottobre si è aperta la discussione su quali siano le forme più efficaci del manifestare. Ma sarebbe più utile ragionare sulla sostanza che come sempre le forme indicano. Occorrono spazi pubblici, dove ogni identità possa produrre un pezzetto di trasformazione economica, sociale, culturale e realizzare insieme il mosaico collettivo dell’alternativa.
ALESSANDRA MECOZZI

 

PORTARE LA COSTITUZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO
Il punto vero che pone la piattaforma per il rinnovo del Ccnl presentata dalla Fiom è dar seguito al mandato storico di portare la Carta costituzionale nelle fabbriche. Questa è la sfida che le organizzazioni sindacali avevano dal dopoguerra in poi. Ad oggi con la lettera della Bce e i diktat del Fmi la Costituzione e il mercato sono incompatibili.
MICHELE DE PALMA

 

MOVIMENTI COSTITUENTI, LA SFIDA DI “UNITI PER L’ALTERNATIVA”
Questo spazio politico di movimento è nato lo scorso 24 settembre a Roma, in un’assemblea affollata all’ex Cinema Palazzo occupato. Reti studentesche, centri sociali, pezzi del sindacato metalmeccanico (la Fiom), ecologismo radicale e movimenti di lotta per l’abitare e in difesa dei beni comuni si sono incontrati per imprimere un salto di qualità, nella scommessa politica e programmatica.
FRANCESCO RAPARELLI

 

L’EVOLUZIONE DEL QUADRO POLITICO E IL PROTAGONISMO DEI CATTOLICI
Dalle dichiarazioni di Bagnasco prima, al Forum di Todi poi, una grande novità si affaccia sullo scenario politico anche dal punto di vista dei cattolici. C’è la volontà forte di chiudere con la fase del chiedere “il permesso” per esserci, per passare a quella della proposta di interventi complessivi anche sul modello di sviluppo. In una parola: i cattolici come soggetti politici autonomi. Ma non un partito.
CARLO BORGOMEO

 

NAUFRAGHI E PIRATI NEL GALEONE ITALIA
Mentre siamo frastornati dalla crisi del debito sovrano, a certa piccolo-media imprenditoria gli affari vanno bene. Avrebbero bisogno di qualche sostegno pubblico, ma preferiscono farne a meno anche con un credito bancario agli sgoccioli. Non ne abbiamo cognizione perché la scena è occupata da chi ha la voce grossa e chiede sempre soldi allo Stato. Come la Fiat di Marchionne.
SERGIO BOLOGNA

 

BENI COMUNI, UN CATALIZZATORE PER I MOVIMENTI?
Il concetto di “bene comune” e le forme di una sua riappropriazione sociale, intrecciati alla percezione e alla risposta realistica alla crisi, rappresentano oggi il contributo più avanzato per ricostruire il blocco sociale che, in indispensabile alleanza con il lavoro, possa definire le forme di una democrazia che governi l’economia su scala immediatamente locale, ma in definitiva globale.
MARIO AGOSTINELLI

 

LA GRANDE MUTAZIONE IN AGENDA: (RI)FARE COMUNITA’
Riinventare una finanza pubblica, mondiale e locale, a partire dall’acqua é possibile e urgente. Occorre fare società e dare ai cittadini il potere che é loro, valorizzando e rivivificando i parlamenti rappresentativi - locali, regionali, nazionali, continentali come il Parlamento europeo - con l’adozione di metodi e pratiche di democrazia partecipata.
RICCARDO PETRELLA

 

OCCUPY WALL STREET: NOI VOGLIAMO TUTTO
L’occupazione di Wall Street (e quelle che l’hanno seguita in tutti gli Stati Uniti) non è solo la risposta di una minoranza di indignati, ma il segno di un più vasto cambiamento del senso comune di tutto il Paese. “Siamo il 99%”, proclama il movimento: è una protesta che ha coagulato uno stato d’animo che era già ampiamente diffuso, e gli ha dato corpo.
SANDRO PORTELLI

 

LA LOTTA DEGLI STUDENTI CILENI: L’EDUCAZIONE NON SI VENDE
Dopo le mobilitazioni del 2011 il Cile non sarà più lo stesso. Gli studenti che da sei mesi stanno scuotendo il Paese hanno inciso profondamente nella sua realtà sociale e politica, risvegliando una coscienza civile per decenni addormentata e mettendo in discussione le fondamenta del sistema ereditato da Pinochet. Il movimento ha aperto un nuovo cammino e indietro non si torna.
PATRIZIO TONELLI E MAR MONTEDONICO

 

ISRAELE IN PIAZZA PER DIFENDERE DIRITTI E STATO SOCIALE
La protesta esplosa in estate in Israele si è estesa senza difficoltà e ha infiammato gli animi; con il governo che continua a cercare di sfruttare la tensione in materia di sicurezza per sopire la rivolta. Anche senza risultati concreti, la protesta è però stata un trionfo: per la prima volta, da decenni, è cambiato il linguaggio politico e si dà centralità alle categorie socio-economiche.
ZVI SCHULDINER

 

SAGGI

 

INTERLOCUZIONE CON L’EDITORIALE DELLO SCORSO NUMERO:
“L’OPPORTUNITA’ DELLA RIVOLTA”

 

LA RIBELLIONE SENZA PROPOSTA NON PRODUCE IL CAMBIAMENTO
PIERRE CARNITI
 

 

NIENTE SCORCIATOIE, MA LA FATICA DI UN NUOVO PROGETTO POLITICO
RICCARDO TERZI

 

APPROFONDIMENTI

 

NEL DEFAULT STA LA SALVEZZA? DIPENDE
ALFONSO GIANNI

 

LA DISOCCUPAZIONE COME PANTANO MORALE
GIULIO SAPELLI

 

IL MEZZOGIORNO NELLA CRISI: RADIOGRAFIA DI UN’EMERGENZA
ENRICO PUGLIESE

 

JOBS, GLI STATI UNITI E IL DIGITAL DIVIDE ITALIANO
GUIDO MARTINOTTI

 

DOCUMENTI

 

AGOSTO 2011: LA LETTERA DELLA BCE AL GOVERNO ITALIANO

NOVEMBRE 2011: LA LETTERA DEL COMMISSARIO UE A TREMONTI

 

RECENSIONI

 

LA SOCIETE DES EGAUX DI ROSANVALON.UN BRUTTO RISVEGLIO
MARCO ASSENNATO

 

SENZA FARE DI NECESSITA’ VIRTU’. LE MEMORIE DI BENTIVEGNA
DAVIDE CONTI