N. 20 Marzo - Aprile 2012
 


 

 

 


 

Fausto Bertinotti presenta il n.20 di Alternative per il socialismo

 

 

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L’EDITORIALE

 

LA DEMOCRAZIA SOSPESA

L’esecutivo Monti è il governo della borghesia. Prende le mosse da una crisi economica di sistema che, nella sua ultima fase, si manifesta attorno ai debiti pubblici dei Paesi dell’euro. La politica, negata come sfera dotata di autonomia, riemerge con forza a tal punto che la costituzione materiale si fa processo costituente. E’ la fondazione, su rinnovate basi di classe, di una nuova statualità sovranazionale in un’Europa a vocazione neo-mercantilista e della sua articolazione nazionale senza democrazia. La sua ideologia è l’economia sociale di mercato, dove il sociale è ridotto al minimo, come lo Stato, in funzione del primato della competitività. Il consenso della sinistra ufficiale a questo processo e al governo che da esso è scaturito ha tutta l’aria di un suicidio. Resta pressoché solo il conflitto tra il basso e l’alto della società. Ma esso può diventare una prigione che alimenta il disagio sociale, la frustrazione di ogni aspettativa, il senso di solitudine. Anche rispetto a queste minacce l’unico antidoto forte è il respiro dell’aria della rivolta.

FAUSTO BERTINOTTI

 

 

TEMI

LA FORZA DI MONTI E LA DIFFICOLTA' DEI MOVIMENTI

 

 

LE MAGNIFICHE SORTI E PROGRESSIVE DEI SUPER MARIO

Al presidente del Consiglio e al capo della Bce è affidato il compito di portare l’Italia e l’Europa fuori dalla crisi evitando troppi danni al sistema: un’uscita da destra, secondo le linee di “austerità espansiva” gradite alla Germania. Allo stesso tempo, c’è chi punta anche a sfruttare l’azione dell’esecutivo per tentare la costruzione di un nuovo grande partito borghese e liberista di massa.

ALFONSO GIANNI

 

GLI OBIETTIVI DEL GOVERNO E I CONFLITTI SOCIALI

I sindacati storici sono rimasti spiazzati da Monti. Il suo governo non segue il rituale della concertazione e punta diritto a dividere il “mondo dei lavori” e a indebolire le possibili risposte operaie e popolari. Debito pubblico e politiche di austerità, reddito minimo garantito, lavoro e beni comuni, contrattazione collettiva e democrazia sindacale, restano le questioni al centro dei conflitti sociali.

FRANCO RUSSO

 

DAL 28 GIUGNO AL 9 MARZO, LA FIOM COME RISORSA PER TUTTI

Prendendo seriamente per buone le intenzioni di chi ha sostenuto l’accordo con Confindustria, alla prova dei fatti da “linea del Piave” esso appare oggi più una “Caporetto” (per restare alla metafora). E' in questo quadro che si può cogliere tutto il valore della risorsa che la Fiom continua a mettere in campo per tutti, e che è rappresentata nello stesso sciopero generale del 9 marzo.

TIZIANO RINALDINI

 

“IL CORPO DELLE DONNE”? NON SI OPPONE PIU’

Il dopo Berlusconi ha risolto tutte le contraddizioni e rimesso in ordine lo scacchiere nel rapporto tra i sessi? Le contraddizioni sono davvero tutte risolte? Semmai, ci sembra, che queste si siano inasprite anche con l’adesione incondizionata, e inspiegabile, al governo Monti. Il corpo delle donne, che aveva occupato la scena, torna nell’ombra e il silenzio sembra ricacciare in un angolo il movimento.

ANGELA AZZARO

 

SICILIA IN RIVOLTA, LUCI E OMBRE DEL MOVIMENTO DEI FORCONI

La simbologia del forcone ha invaso le strade siciliane: un movimento di massa, ma dal carattere ambiguo, trasversale e carico di contraddizioni. I mass media, in modo superficiale, ne hanno evidenziato la valenza popolare, la natura ribelle e lo spontaneismo pre-politico, senza soffermarsi sulle ragioni profonde della crisi che da dieci anni strozza il tessuto produttivo dell’isola.

GIUSTO CATANIA

 

OCCUPY OAKLAND, OLTRE LO SCIOPERO GENERALE

Negli ultimi mesi stiamo assistendo a un’inedita diffusione e intensificazione del movimento Occupy negli Stati Uniti. La West Coast, in particolare la città di Oakland, sta assumendo in questo processo una nuova centralità, qualificandosi come lo spazio più interessante per la capacità di rilanciare sul terreno delle pratiche e della composizione delle lotte.

PAOLO DO E CLAUDIA BERNARDI

 

 

L’ARGOMENTO

I POPULISMI DI DESTRA IN OCCIDENTE

 

 

LA CRISI E LE NUOVE OCCASIONI PER LA DESTRA POPULISTA

Con la crisi economica - e i suoi effetti sulle democrazie - sta cambiando profondamente il contesto politico/sociale. In questo panorama i partiti populisti possono trovare nuove opportunità. In particolare in Italia, dove il populismo ha avuto più spazio rispetto ad altri Paesi, e i partiti e la retorica populista hanno condizionando profondamente la politica della Seconda Repubblica.

ROBERTO BIORCIO

 

MODELLI CULTURALI XENOFOBI E RESPONSABILITA’ ISTITUZIONALI

L’Italia si alimenta di cultura dell’emergenza e l’allarmismo giustifica l’intervento straordinario. La sirena del rischio xenofobia suona da un ventennio e ogni nuovo episodio di violenza razzista o antisemita scatena i fantasmi del 1922. Anche se l’intolleranza è un fenomeno crescente, spesso all’orizzonte c’è la paura del ceto medio di subire un declassamento.

FEDERICO BONADONNA

 

IL FN DI MARINE LE PEN E LA SINDROME DA CRISI

Il Front National della figlia di Le Pen tiene banco in Francia nel dibattito in vista delle presidenziali dell’aprile-maggio di quest’anno. Sicurezza, immigrazione, identità francese, protezionismo, polemica contro banche e ceti possidenti, uscita dall’eurozona ne definiscono l’immaginario di fondo. Un fenomeno di ampia portata di cui andrebbe tentata una spiegazione di fondo.

MARCO ASSENNATO

 

INCHIESTA SULL’ESTREMISMO DI DESTRA IN GERMANIA

Le formazioni di estrema destra tedesche si palesano sotto forma delle più disparate organizzazioni, con differenti visioni della realtà, caratterizzate da diverse ideologie, obiettivi e con una minore o maggiore struttura formale, come nel caso dei partiti. Secondo la Corte costituzionale tra il 2008 e il 2010 il numero dei gruppi attivi, soprattutto neonazisti, è aumentato passando da 156 a 219.

RAINER GRECA

 

IL CASO SCANDINAVO, DAL CROLLO DEL MURO ALLA STRAGE DI UTOYA

La nuova estrema destra scandinava e finlandese chiede meno Europa, meno immigrati, più sicurezza, più localismo e si schiera contro il multiculturalismo ma non - come invece le destre neoliberiste - contro le residue conquiste del welfare. Una radiografia sui preoccupanti cambiamenti in corso nel Nord Europa dalla caduta del Muro di Berlino ai nostri giorni.

ALDO GARZIA

 

 

SAGGI

QUALE PROSPETTIVA PER L’EUROPA NEL TEMPO DELLA CRISI

 

 

LA DISINTEGRAZIONE EUROPEA E LA GRANDE RECESSIONE 2.0

RICCARDO BELLOFIORE

 

IL FUTURO DELL’UE DIPENDE DA COME SI AFFRONTA L’EUROCRISI

LUCIO CARACCIOLO

 

 

APPROFONDIMENTI

SECONDA REPUBBLICA AL CAPOLINEA:VERSO UN’ITALIA POST - COSTITUZIONALE

 

 

DAL PRIMATO DEL “PRIMO POPOLO” ALLA NUOVA STAGIONE ELITARIA

GIUSEPPE DE RITA

 

LA FINE DEL SISTEMA ITALIANO DI RELAZIONI INDUSTRIALI

FRANCESCO GARIBALDO

 

TRASFORMAZIONI ECONOMICHE E NUOVE “CLASSI PERICOLOSE”

ENRICO PUGLIESE

 

RISCHI E NUOVE CONDIZIONI DEL PROCESSO DI TRANSIZIONE

MICHELE PROSPERO

 

 

L’OSPITE

 

L’UGUAGLIANZA E LA SINISTRA DEL FUTURO

CHRISTIAN MORABITO

 

 

IL DOCUMENTO

 

FA LA COSA GIUSTA. UNDICI TESI SUL CONFLITTO

 

 

RECENSIONI

 

S.O.S. POPULISMI, INCHIESTA DELLA RIVISTA DELLE POLITICHE SOCIALI

MARIA LUISA MIRABILE

 

DI LUZIO, L’INGANNO MEDIATICO SULL’IMMIGRAZIONE

FLORE MURARD-YOVANOVITCH

 

CAPITALISMO TOSSICO, L’ANALISI DI BERTORELLO E CORRADI

ALFONSO GIANNI

 

LEE SIEGEL, L’AVVENTO DELL’HOMO INTERNETICUS

FLORE MURARD-YOVANOVITCH