La rivoluzione passiva

 

Il revisionismo costituzionale e la rivincita delle élites. La deriva presidenzialista. Il governo Letta in continuità con il montismo. L’autoritarismo visto dalla dimensione sindacale. Lo tsunami M5S. La scomparsa politica del Pd, la mutazione della base sociale, il modernismo di Barca. L’esperienza della Rete delle città solidali. La sinistra e la cultura, riflessioni sul rapporto che non c’è. Il fallimento di Hollande e il diktat tedesco sull’Europa. Siria e Libano nella polveriera Mediorientale. Un omaggio ad Augusto Graziani. Un ricordo di Milziade Caprili e Luigi Pintor

 

Bertinotti, Gianni, Colombo, Azzariti, Dogliani, Pallante, T. Rinaldini, Revelli, Armeni, Russo, Pasquino, Labate, Assennato, Giaculli, Musacchio, Brancaccio, Balibar, Mezzadra, Iannuzzi, Di Donato, Rapini, Delbono, Realfonzo, Falsini, D’Elia, Affuso

 

 

 

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L’EDITORIALE

 

IL REVISIONISMO COSTITUZIONALE E LA RIVINCITA DELLE ÉLITES

Il variegato partito della riforma costituzionale, dietro la retorica e il mimetismo di chi sostiene che si tratterebbe di cambiare ‘soltanto’ la forma di governo, lasciandone inalterata la parte valoriale e programmatica, si propone, in realtà, di trasportare la costituzione materiale nella Carta fondamentale. Cioè di rovesciarne il senso. Dalla centralità del Parlamento, ereditata dalla Costituzione e proclamata in tutto il dopoguerra, si è giunti alla sua mortificante irrilevanza. Neppure l’articolo 138 della Costituzione salva più la sua prerogativa. Al suo posto, a conferma del presente e a prefigurare il futuro, ci sono il governo, gli esperti, la grande coalizione. Si va formando il nuovo sovrano, di cui può cambiare solo il mix e che preclude ogni accesso alla sovranità popolare. Ciò che si prepara a passarci il convento in cui sono riunite le principali forze politiche del paese è un sostanziale presidenzialismo governativo al vertice di una piramide con una base sempre più traballante, a cui sottrarre in ogni caso ogni influenza sulle pratiche di governo. Un nuovo sistema politico-istituzionale che assolutizzi il tema della governabilità, separandolo dal consenso, che è invece l’essenza stessa della questione democratica.

FAUSTO BERTINOTTI

 

 

 

TEMI

DAL VOTO AL NUOVO GOVERNO. CRONISTORIA RAGIONATA

 

LE LARGHE INTESE DI LETTA: UN GOVERNO COSTITUENTE

La continuità è il tratto caratteristico che unisce il governo Monti a quello Letta. Non era difficile scommettere su una ultra attività del programma montiano al di là delle sorti del suo alfiere. La ragione sta nel fatto che entrambi si muovono nel perimetro programmatico stabilito dalla nuova governance europea fin dalla famosa lettera della Bce al morente governo Berlusconi del 2011.

ALFONSO GIANNI

 

 

I SESSANTA GIORNI CHE SPROFONDARONO L’ITALIA

Per sconvolgere il mondo i bolscevichi impiegarono dieci giorni, per togliere alla democrazia italiana il poco d’anima che le restava ci sono voluti un paio di mesi: dalle elezioni politiche alla riconferma di Napolitano. Il seguito, la nascita di un governo di larghe intese presieduto da un esponente pd indicato da Berlusconi, è conseguenza della disfatta. Ma il peggio deve ancora arrivare. E arriverà.

ANDREA COLOMBO

 

 

 

L’ARGOMENTO

LA FORMAZIONE DEL CONSENSO

 

IL PRESIDENZIALISMO E I VALORI DELLA DEMOCRAZIA ITALIANA

L’errore compiuto dalle forze politiche è stato di presentare le modifiche al sistema istituzionale e costituzionale come opera di semplice ingegneria o di generico buon governo; non invece - com’è - come ipotesi di trasformazione dei valori di fondo di una cultura di un popolo. Ciò ha impedito di vedere la questione essenziale, che è quella della scelta delle forme che deve assumere la nostra democrazia.

GAETANO AZZARITI

 

 

SULL’ATTUALE FORMA DEL PROCEDIMENTO DI REVISIONE COSTITUZIONALE

L’opzione in favore del parlamentarismo non può esaurirsi nell’espressione di una individuale preferenza “intellettuale”, ma richiede la straordinaria responsabilità di operare per una rigenerazione dei partiti politici. Questo è il nodo politico. Non c’è solo un problema di preferibilità teorica: la effettività dei presupposti della democrazia rappresentativa va dimostrata nei fatti.

MARIO DOGLIANI E FRANCESCO PALLANTE

 

 

LA DERIVA AUTORITARIA E IL PROBLEMA DELLA DIMENSIONE SINDACALE

Il sindacato è ormai schiacciato in un ruolo di accompagnamento delle dinamiche sociali, economiche e politiche sempre più finalizzate a strutturare in senso autoritario il dominio conquistato dal capitale sul lavoro negli ultimi decenni, anche attraverso processi di sempre più estesa mercificazione dei vari aspetti della nostra vita. Una tendenza che in questa fase sembra anche rafforzarsi.

TIZIANO RINALDINI

 

 

LO TSUNAMI M5S E L’INUTILIZZABILITA’ DELLE VECCHIE MAPPE

Non c’è dubbio che le elezioni di febbraio hanno sconvolto il panorama politico. L’inerzia delle procedure istituzionali e la testarda volontà di non vedere da parte delle tradizionali forze politiche, tendono a mascherare il fenomeno sotto una patina di normalità apparente. Ma la struttura stessa dello spazio politico è mutata, rendendo inutilizzabili le carte topografiche con cui ci si orientava.

MARCO REVELLI

 

 

LA MUTAZIONE DELLA BASE PD. QUANDO LA RABBIA DIVENTA RANCORE

Non abbiamo visto tessere stracciate o sedi occupate mentre il governo Monti, sostenuto dal Pd, tagliava le pensioni e “riformava” il mercato del lavoro. La protesta vi è stata solo di fronte alla possibilità, poi realtà, di un governo con Berlusconi. Non è, quindi, un’opposizione sociale e culturale, ma solo politico-personale; a cui si unisce un odio per la casta dei politici, ma non contro le politiche da essi attuate.

RITANNA ARMENI

 

 

IL MODERNISMO DI FABRIZIO BARCA

Il testo “Un partito nuovo per un buon governo” lo si può valutare da molteplici punti di vista: per la forza persuasiva, come generatore di un accadimento politico, per la struttura discorsiva. In attesa di sapere cosa farà “da grande” Barca, il documento lo si può analizzare per evidenziarne intenzioni e coerenza argomentativa; per tentare, ciò che non è poco, di saper leggere cosa c’è scritto.

FRANCO RUSSO

 

 

AMMINISTRATIVE, OCCASIONE PER NUOVE ESPERIENZE A SINISTRA

Cosa accomuna Roma, Siena, Pisa, Brescia, Ancona e Messina? I bilanci strozzati dagli interessi sul debito, i tagli alla spesa sociale, l’emergenza abitativa e occupazionale di fasce sempre più estese, ma non solo per fortuna. Alle scorse elezioni amministrative la sinistra plurale e meticcia ha scelto di superare la frammentazione con le liste che si sono unite nella Rete delle città solidali.

MONICA PASQUINO

 

 

ATTUALITA’ DEL MANIFESTO PER UN SOGGETTO POLITICO NUOVO

In questi anni si è confusamente costituito un nucleo oggettivo di critica e di utopia sociale capace di ridisegnare i confini dei processi emancipativi (di riconfigurarne i moventi, i mezzi, le persone). Ma questo nucleo oggettivo non ha ancora trovato la strada per soggettivarsi. Una riflessione sulle opportunità e i limiti del progetto di Alba.

SERGIO LABATE

 

 

 

DALL’EUROPA

 

IL FALLIMENTO DI HOLLANDE E DI UNA SCOMMESSA POLITICA

MARCO ASSENNATO

 

IL DIKTAT TEDESCO SULL’EUROPA. STORIA DI UN DOMINIO

ROBERTO MUSACCHIO E PAOLA GIACULLI

 

USCIRE DALL’EURO? C’E’ MODO E MODO

EMILIANO BRANCACCIO

 

 

 

DOCUMENTI

 

UNA NUOVA EUROPA PUO’ NASCERE SOLO DAL BASSO

ÉTHIENNE BALIBAR

 

COME L’EUROPA SI E’ PROVINCIALIZZATA. UNA RISPOSTA A BALIBAR

SANDRO MEZZADRA

 

 

 

DAL MEDITERRANEO

 

SIRIA, LA PERICOLOSA IMPASSE NELLA POLVERIERA MEDIORIENTALE

ROBERTO IANNUZZI

 

HEZBOLLAH FRA LIBANO E SIRIA, IL RISCHIO DI UNA NUOVA GUERRA CIVILE

MARCO DI DONATO

 

 

 

SAGGI

RIFLESSIONI SUL SINDACATO

 

DOMINIO, CULTURA, ORGANIZZAZIONE. TORNANDO SUL SINDACATO

ANDREA RAPINI

 

VI RACCONTO LA MIA CGIL (TERZA E ULTIMA PARTE)

GIANNI RINALDINI

 

 

 

L’APPROFONDIMENTO

LA SINISTRA E LA CULTURA

 

ALCUNI APPUNTI SPARSI SULLA PAROLA “CULTURA”

PIPPO DELBONO

 

 

 

IL FATTO

 

GLI OTTANT’ANNI DI AUGUSTO GRAZIANI MAESTRO DEL PENSIERO ETERODOSSO

RICCARDO REALFONZO

 

 

 

RECENSIONI

 

CAPRILI, CRONACHE DI UN’OPPOSIZIONE

FAUSTO BERTINOTTI

 

BEVILACQUA, OLTRE IL MODERATISMO TOTALITARIO

LUCA FALSINI

 

DI SIENA, FRAMMENTI DI STORIA DEL PCI MERIDIONALE

CECILIA D’ELIA

 

VIGNOLA, LA MEMORIA DESAPARECIDA IN ARGENTINA

OLIMPIA AFFUSO