le élites hanno paura

 

Lo scontro tra il basso e l'alto della società nella realtà politica e istituzionale dell'Europa - Analisi del voto nell'Unione, tra astensionismo, populismo e problema del soggetto politico nuovo della sinistra - Il fenomeno Matteo Renzi, miglior interprete dello "spirito del tempo", e il rischio di una democrazia totalitaria - Cgil, il sindacato che non c'è - il disastro ambientale e occupazionale dell'acciaio - Uno sguardo nel mondo: reportage da Palestina e Israele, l'accordo Russia - Cina e dintorni, l'India di modi, la cittadinanza digitale in Brasile e le Costituzioni latinoamericane

 

 

Bertinotti, Armeni, Carlassare, Grasso, Landini, Revelli, Bierbaum, Assennato, Panagopoulos, Cannavò, Medici, Gianni, Campetti, Agostinelli, Migliore, Ragozzino, Amico di Meane, Bellucci, Carducci, Russo, Garibaldo, Buonadonna, Meccariello

 

 

 

 

 

 

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L’EDITORIALE

 

PER UN’OPPOSIZIONE AL REGIME NASCENTE

Avevamo titolato lo scorso numero della rivista: “La paura delle élites” giocando su un doppio registro. Da un lato, si voleva prospettare l’idea che i popoli avessero paura delle élites e, dall’altro, che le élites avessero paura dei popoli. Il primo lato della bifronte medaglia resta in tutta la sua drammatica realtà di devastata condizione sociale delle masse. Ma con il titolo di questo numero si vuole mettere l’accento sull’altro lato della medaglia, perché ora anche le élites hanno paura, hanno paura di non farcela: le élites hanno paura. Il disordine, infatti, è grande sotto il cielo d’Europa. Un’Europa reale che è stata soprattutto politiche di austerità, unica risposta alla crisi economica (finanziaria, economica e sociale) scoppiata nel 2007. Ora, però, le elezioni europee del 2014 hanno realizzato la sconfitta storica di questo sistema politico. Lo scontro reale nel corpo dei Paesi europei, nella realtà sociale, politica e istituzionale dell’Europa, è stato lo scontro tra il basso e l’alto della società; la forma che essa ha assunto in prevalenza porta il segno di questo tempo della politica in Europa, cioè quello della rivolta contro le élites, contro le istituzioni, contro le forme tradizionali della rappresentanza. In questo volume proviamo ad analizzare l’attuale condizione del Vecchio Continente e, in particolare, il “caso italiano”: sia per quanto concerne il cosiddetto fenomeno Renzi, che per  l’opportunità rappresentata dalla Lista Tsipras.

FAUSTO BERTINOTTI

 

 

 

TEMI

 

IL FENOMENO MATTEO RENZI

 

MATTEO RENZI VINCE PERCHÉ MIGLIOR INTERPRETE DELLO “SPIRITO DEL TEMPO”

La tendenza emersa il 25 maggio non ha niente a che fare con la vecchia Dc ma, se mai, con una storia più recente che comincia dopo la fine dei grandi partiti e si è sviluppata progressivamente negli anni Novanta. “Lo spirito del tempo” espresso dal voto al Pd contiene molte tendenze culturali, che grazie a un collante, cioè un leader politico, si sono amalgamate in un prodotto completo.

RITANNA ARMENI

 

 

RIFORMA DEL SENATO E LEGGE ELETTORALE: VERSO UNA DEMOCRAZIA TOTALITARIA

L’obiettivo finale, da sempre perseguito, è quello di rimuovere gli ostacoli all’esercizio del potere, per gestirlo liberamente, senza gli intoppi che comporta una decisione condivisa assunta secondo regole, percorsi e forme giuridicamente prescritte. È bello decidere da soli e poi imporre la propria decisione. Ma la democrazia costituzionale non lo consente; dunque, la si vuole modificare.

LORENZA CARLASSARE

 

 

LE IMPERFEZIONI DEL “BICAMERALISMO IMPERFETTO” DI MATRICE GOVERNATIVA

Il disegno di una democrazia pluralista dei padri costituenti sembra essere completamente naufragato, sostituito da un disegno volto ad assicurare una governamentalità, fondata sulla rapidità di decisione e che mostra un’insofferenza avverso tutto ciò che possa richiedere attenzione a istanze che provengono da chi è escluso dal circuito di governo.

NICOLA GRASSO

 

 

ALLA CGIL OCCORRE UNA RIFORMA DEMOCRATICA E TRASPARENTE

Al Congresso della Cgil è prevalsa una logica autoritaria di cui non abbiamo bisogno, mentre sono emersi con forza i nostri limiti strategici. Rimane il tema di ricostruire la fiducia con i lavoratori: occorre dare vita a un percorso riformatore partecipato e alla luce del sole che parta dal rendere chiaro come spendiamo le risorse, come prendiamo le decisioni, fino ad arrivare ad un codice etico.

MAURIZIO LANDINI

 

 

 

L’ARGOMENTO

 

EUROPA REALE/ELEZIONI EUROPEE

 

 

EUROPEE 2014, UNO SPETTRO SI AGGIRAVA PER L’EUROPA. ANZI DUE

Il primo spettro che si aggirava per l’Ue è quello che va sotto il nome posticcio di “populismo”, alias “anti-politica”. È lui che sembrava, prima del 25 maggio, fugacemente turbare il sonno del mainstream. Il secondo è la crisi economica (124 milioni di poveri – cioè il 25% della popolazione – e 26 milioni di disoccupati), che avrebbe potuto far saltare il banco nelle urne.

MARCO REVELLI

 

 

LA GERMANIA CONTINUA A FIDARSI DI MERKEL. BRUTTE NOVITÀ A DESTRA

Una maggioranza di tedeschi vede ancora nella cancelliera la garanzia per la difesa dei propri interessi in Europa e apprezza la politica del governo e, dunque, anche della grande coalizione con la Spd (che guadagna voti). Un discorso che vale pure per i sindacati. Il risultato elettorale della Linke resta un buon punto di partenza. Ma, intanto, crescono i consensi della destra.

HEINZ BIERBAUM

 

 

FRANCIA, ALLA SINISTRA NAZIONALISTA RISPONDE IL FRONT NATIONAL

Incapace d’immaginare la società postindustriale, e dare una risposta espansiva alla crisi del debito, la sinistra continua a invocare la ripresa della crescita (nazionale, sia chiaro), a predicare austerità, a smontare il sistema pubblico. Resta sorda a qualsiasi misura di reddito sociale, anzi, inizia a cancellare quel poco che ancora esiste. Ma così è il Front National di Marine Le Pen a prosperare.

MARCO ASSENNATO

 

 

LA GRECIA RISPONDE ALLA TROIKA SCEGLIENDO SYRIZA

Il movimento guidato da Tsipras ha ottenuto una grande vittoria nelle europee, diventando il primo partito in Grecia, con quasi 4 punti percentuali su Nuova Democrazia. Contemporaneamente però, i dati delle amministrative, pur ottimi nella grande periferia dell’Attica, dimostravano che la strada per trasformarsi in un vero partito di massa è ancora in salita.

ARGIRIS PANAGOPOULOS

 

 

ITALIA SOSPESA TRA IL DISINCANTO E LA NOVITÀ RENZI

Nel nostro Paese resta maggioritario un approccio non univoco, quasi sospeso tra un sentimento diffuso di curiosità verso Renzi, ma disponibile, ancora, a offrire chances all’esperimento grillino – battuto dal voto ma confortato comunque da oltre il 20% dei consensi – lontano e distante dai fasti berlusconiani, fondamentalmente insensibile ai processi di unità della sinistra.

SALVATORE CANNAVÒ

 

 

APOLOGIA DELLA FRITTATA. UN PRIMO SGUARDO DOPO IL VOTO ITALIANO

Quel che si profila per la sinistra italiana è l’avvio di un cammino, di un nuovo cammino: forse lungo forse no, di certo non agevole ma neanche impossibile. Quel quattrozerotre ottenuto dalla lista Tsipras è poco più di una manifestazione di esistenza in vita. Ma per il modo con cui è stato raggiunto è un risultato politico molto promettente e potenzialmente espansivo.

SANDRO MEDICI

 

 

VOTO EUROPEO E PROBLEMA DI UN SOGGETTO POLITICO NUOVO DELLA SINISTRA

Si sente spesso dire “facciamo una Syriza italiana”, oppure “facciamo come Podemos”. Il sincero spirito unitario che trapela da queste dichiarazioni è evidente e positivo. Ma anche ingenuo. Dobbiamo rassegnarci al fatto che i modelli validi vengono definiti tali solo ex post. Ogni percorso non può che essere originale e pensato a partire dalle condizioni concrete nelle quali ci si muove.

ALFONSO GIANNI

 

 

 

IL FATTO

 

ACCIAIO: UN DISASTRO ECONOMICO, AMBIENTALE E OCCUPAZIONALE

LORIS CAMPETTI

 

 

SIDERURGIA, LA SFIDA PER LA CONVERSIONE ECOLOGICA

MARIO AGOSTINELLI

 

 

 

APPROFONDIMENTI

 

COSA SI MUOVE NEL MONDO

 

 

UNITÀ PALESTINESE ED ELEZIONE DEL “FALCO” RIVLIN. REPORTAGE DALLA PALESTINA

GENNARO MIGLIORE

 

 

INSALATA RUSSA PER RAVIOLI AL VAPORE

GUGLIELMO RAGOZZINO

 

 

L’INDIA DI MODI. LA CAMPAGNA ELETTORALE CHE PASSERÀ ALLA STORIA

TOMMASO AMICO DI MEANE

 

 

BRASILE, I DIRITTI DI CITTADINANZA DIGITALE IN COSTITUZIONE

SERGIO BELLUCCI

 

 

PER UN COSTITUZIONALISMO “HANDY” NELL’EPOCA DEI COSTITUZIONALISMI INCOSTITUZIONALI

MICHELE CARDUCCI

 

 

 

RECENSIONI

CENSIONI

FRANCO RUSSO

FRANCESCO GARIBALDO

COLLETTIVO UNINOMADE

SALVATORE BONADONNA

ALDO MECCARIELLO