Ricominciare daccapo è l’imperativo dei tempi di eccezione, intravedendo i germi di un futuro diverso - L’Europa che non c’è, le responsabilità dell’Ulivo e ciò che l’Unione potrebbe essere - L’Italia alle prese con una nuova stagione referendaria: da quello costituzionale ai quesiti sociali - Il contratto di lavoro - Città al voto tra grandi disuguaglianze e consigli comunali espropriati dell’interesse generale O Focus sul dibattito sulla “gestazione per altri” - Orizzonte sul mondo: il ciclone Sanders, il Brasile lulista, il sogno di pace colombiano e il declino delle socialdemocrazie europee
Pugliese, Vitiello, Sapelli, Bertorello, Marazzi, Villone, Oddo, Rinaldini, De Palma, Bonadonna, Colmegna, Nizi, Portelli, Nocioni, Arteta Davila, Gianni, Saraceno, Ferrajoli, Sarasini, Ammanniti, Negri, Russo
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L'EDITORIALE
IL VECCHIO MUORE E IL NUOVO (ANCORA) NON PUÒ NASCERE
Ricominciare daccapo è l’imperativo dei
tempi di eccezione, dei tempi che dopo
la tempesta possono avviare una nuova
storia. Precisamente sono i tempi che
stiamo vivendo. Quelli di quando, come
diceva Antonio Gramsci nella sua profezia
tanto famosa, “il vecchio muore e
il nuovo non può nascere”. È in questa
crisi di un intero ciclo storico che le vie
della trasformazione sembrano ancora
oggi essere impedite. Eppure a saper
guardare oltre la grande barriera che ne
impedisce la vista, si possono intravedere
i germi di un diverso futuro. È possibile
farlo anche quando ciò che si sta
realizzando e ciò che si annuncia come
prevalente è un nuovo ciclo di guerre,
di spoliazioni, di oppressioni, di sfruttamento
e di alienazione umana. Si tratta
effettivamente di un ciclo drammatico
che tuttavia non può impedire che da
esso si possa già cominciare a fuoriuscire,
almeno in parte. Noi possiamo dire
che è irriducibile all’uomo il bisogno di
liberazione e che il conflitto sociale (e
il protagonismo delle persone che lavorano)
contro ogni forma di oppressione
tendano a reinventarsi sempre.
FAUSTO BERTINOTTI
TEMI
L’EUROPA DI FRONTE AL FENOMENO DELL’IMMIGRAZIONE
L’esito che sta avendo la cosiddetta
“crisi dei rifugiati” mostra tutte le carenze
delle politiche europee di immigrazione
a partire dall’assenza di solidarietà,
quando non proprio la mancanza
di sensibilità umana. L’accordo con
la Turchia e l’imposizione alla Grecia di
deportare i migranti fuori dai confini
dell’Ue, esprime il punto di vista morale
e umano oltre che politico dei dirigenti
dell’Unione.
ENRICO PUGLIESE E MATTIA VITIELLO
FOREIGNDOMINANCE.I VENT’ANNI DI ULIVO CHE DISTRUSSERO L’ECONOMIA EUROPEA
La mia tesi è che l’Ulivo ha rappresentato
l’acme della foreigndominance con
l’entrata nell’euro e, quindi, con la definitiva
perdita della sovranità monetaria.
Ciò che è stata una delle fasi della foreigndominance,
ossia l’egemonia tedesca
grazie all’Europa a dominazione germanica,
è ormai divenuta una delle caratteristiche
della stessa nazione italiana.
GIULIO SAPELLI
UN NUOVO QUANTITATIVE EASING: FOR THE PEOPLE
Perché non ipotizzare che la Banca
centrale fornisca denaro direttamente
ai cittadini oltre alla creazione di infrastrutture
socialmente necessarie? Si
potrebbe sfruttare l’espediente di creare
moneta al fine di una redistribuzione
della ricchezza volta a creare domanda
e investimenti aggiuntivi socialmente
selezionati: dal mutuo prima casa a
tasso zero, fino a somme a perdere per i
soggetti in difficoltà.
MARCO BERTORELLO e CHRISTIAN MARAZZI
L'ARGOMENTO
LA RIFORMA RENZI-BOSCHI: GOVERNO FORTE, COSTITUZIONE DEBOLE
Questa proposta di riforma istituzionale
è inaccettabile e stravolge la Costituzione
repubblicana nata dalla Resistenza.
Non bastano a bilanciare il giudizio negativo
alcuni contenuti meno inaccettabili,
poiché nel suo complesso essa
produce l’effetto di togliere spazio vitale
alla democrazia e di concentrare il potere
sul primo ministro leader del partito
vincente alle elezioni.
MASSIMO VILLONE
I MOLTEPLICI SIGNIFICATI DELLA LUNGA STAGIONE REFERENDARIA
Siamo entrati in una nuova stagione
referendaria, importante e composita.
Per proporre una chiave di lettura
utile conviene partire dall’iniziativa dei
referendum “sociali” (sulla scuola pubblica,
sul tema ambientale e dei beni
comuni), che hanno una propria specificità
sia rispetto a quelli della Cgil sul
lavoro, sia a quello costituzionale che
a quelli che intervengono sulla legge
elettorale.
CORRADO ODDI
IL VALORE DELLA SCELTA REFERENDARIA DELLA CGIL
I tre referendum promossi dalla Cgil
intervengono su alcune questioni connesse
a regole e diritti che riguardano
il lavoro sul piano generale. L’utilizzo
di questo strumento sta a significare
che l’iniziativa per affermare specifici
obiettivi non può essere affidata esclusivamente
all’azione contrattuale fra le
parti sociali o alle pressioni sulle forze
politiche istituzionali.
TIZIANO RINALDINI
IL CONTRATTO NAZIONALE DEI METALMECCANICI: UNA GRANDE PARTITA SOCIALE
Nel pieno del negoziato sul contratto
dei meccanici il governo non solo gioca
con le imprese, ma dinnanzi ad uno
sciopero unitario veste i panni di chi
vuole cambiare le regole. Per queste
ragioni lo sciopero del 20 aprile è stato
una prova importante. Al marzo francese
potrebbe sommarsi una primavera
italiana, che potrebbe irrompere in
tutta Europa.
MICHELE DE PALMA
L’URBANISTICA E LA CITTÀ TRA MERCATO ED ELEZIONI
Recupero, riqualificazione, riuso debbono
rappresentare i cardini di una
nuova politica per la città. Condizione
fondamentale è lo smantellamento
di quel “patto di stabilità” che opera
ciecamente sui bilanci e sulle risorse
dei Comuni in nome di una politica di
austerità dettata dagli interessi della
finanza a livello nazionale, europeo e
mondiale.
SALVATORE BONADONNA
TENDE E GRATTACIELI. POVERTÀ E DISUGUAGLIANZA
Lotta a povertà e disuguaglianza si fanno
in modi differenti, certo, ma sono
battaglie con un obiettivo comune: una
società più giusta e felice. I dati parlano chiaro: in Europa ci sono 342 miliardari
e 123 milioni di persone, un quarto della
popolazione, a rischio esclusione sociale;
in Italia il 20% dei cittadini detiene il
61,6% della ricchezza nazionale, mentre
il 20% appena lo 0,4.
DON VIRGINIO COLMEGNA
IL DITTATORE E L’ARCHEOLOGO. E IL SANTO
Lo spazio della contesa non è più da
tempo il Consiglio Comunale. Non è
più lì che si esprime l’interesse generale
della città, cercando la sintesi sulla
base dei rapporti di forza e della capacità
o meno di esprimere egemonia
culturale e sociale. Lo scontro è direttamente
la città, cioè strade, piazze,
palazzi e terreni verso cui potentati e
poteri forti hanno rivolto attenzione e
appetiti.
FABRIZIO NIZI
IL DIBATTITO SULLA GPA. INTERVISTA A CHIARA SARACENO
a cura di BIA SARASINI
LA QUESTIONE DELLA MATERNITÀ SURROGATA TRA DIRITTO E MORALE
LUIGI FERRAJOLI
SULL’ALTARE DELLA MADRE. A PROPOSITO DI DESIDERI, SFRUTTAMENTO, PLURALITÀ
BIA SARASINI
LE INTERAZIONI FIGLI-GENITORI NON DIPENDONO DAL SESSO DI QUESTI ULTIMI
MASSIMO AMMANNITI
LA RECENSIONE
CONFLITTI E DEMOCRAZIA. LE RIFLESSIONI DI AZZARITI
FRANCO RUSSO
APPROFONDIMENTI
BERNIE SANDERS, IL CICLONE VENUTO DAL FREDDO
ALESSANDRO PORTELLI
LA PROFONDA CRISI DELL’ESPERIENZA DEL PT BRASILIANO
ANGELA NOCIONI
FARC EP. ADDIO ALLE ARMI
YEZID ARTETA DAVILA
L’INARRESTABILE DECLINO DEL SOCIALISMO EUROPEO
ALFONSO GIANNI
L'OSPITE
UN’ALTRA GUERRA AL TERRORE